Présentation de l'éditeur
Il nome del giurista olandese Ugo Grozio (1583-1645) è tradizionalmente associato alla ridefinizione in età moderna del diritto naturale, del diritto delle genti e della questione della guerra giusta. In stretto rapporto con questa attività, la sua riflessione giuridica e politica si è confrontata anche con la nuova configurazione dello spazio mondiale prodottasi in seguito alle scoperte geografiche e alla proiezione delle potenze europee sugli oceani e sugli altri continenti. Il libro mostra che il significato storico e teorico dell’opera groziana può cogliersi solo guardando al di là dei confini del Vecchio Continente. Riletti in questa chiave globale, testi come il «De iure praedae» e il «De iure belli ac pacis» appaiono indispensabili per affrontare genealogicamente problematiche tuttora decisive: le relazioni tra l’Europa e il resto del mondo, l’eredità del dominio coloniale, le tensioni tra universalismo e particolarismo insite nell’ordine internazionale moderno.
Antonio Del Vecchio ha conseguito il dottorato in Studi politici presso l’Università di Torino. È assegnista di ricerca e docente a contratto in Italian Political Thought nell’Università di Bologna. Con il Mulino ha pubblicato anche «Un’amicizia stellare. Traiettorie della critica in Derrida e Foucault» (2018).
Sommaire
Introduzione
I. Epoche e spazi
- 1. Miti e anti-miti
- 2. Un umanista nel tumulto
- 3. Tra due epoche
- 4. Tra due spazi
II. Diritto e «rivoluzione spaziale»
- 1. Uno sguardo esogeno
- 2. Conquista dei diritti e diritti di conquista
- 3. Capitani coraggiosi: diritti naturali e conflitti commerciali
III. Socialità, diritto, violenza
- 1. La costruzione del sistema giuridico
- 2. Diritto e desiderio di vita associata
- 3. Dominium e Imperium
- 4. La territorializzazione della guerra
IV. L’universale articolato
- 1. Uno spazio complesso
- 2. Acquisizione e movimento
- 3. Guerre e civiltà
- 4. Trattati diseguali e sovranità disomogenee
- 5. Qualche conclusione